Bastia Umbra è un comune di 21.360 abitanti della provincia di Perugia, situato nella piana tra Perugia e Assisi, lungo il fiume Chiascio. Bastia Umbra è una cittadina di origini antiche, ma di aspetto moderno: la realtà odierna è quella di un centro attivo e vivace che si traduce in una situazione commerciale, artigianale e industriale in continuo sviluppo.
Delle origini di Bastia Umbra non si hanno notizie precise, anche se i resti di edifici di culto romano ritrovati nella zona fanno supporre che i primi insediamenti risalgano a quell'epoca. Tuttavia, notizie certe si hanno solo nell'XI secolo, quando il luogo era chiamato Insula Romana e i suoi abitanti isolani. Si pensa che la ragione di quel nome fosse dovuta alle numerose inondazioni del fiume Chiascio e alle paludi, risultato del prosciugamento dell'antico lago Plestino, che avrebbe conferito alla piccola altura l'aspetto di un'isola.
La storia della città in epoca medievale, rimase legata per molti anni alle continue lotte tra Assisi e Perugia. In un primo tempo, il borgo parteggiò per Assisi e nel 1319 rallentò la marcia delle truppe perugine, resistendo ai loro assalti per sette mesi. Quando alla fine si arrese, fu devastata e le sue fortificazioni furono distrutte. Ma presto furono ricostruite e il nome di Bastia le fu dato proprio grazie alle sue imponenti opere militari, alle mura e al castello dotato di 17 torrioni. La rocca comunicava attraverso un camminamento sotterraneo con la torre, situata presso la porta e dotata di ponte levatoio. Queste robuste opere di difesa si dimostrarono valide nelle ripetute lotte tra le due città, da cui Bastia era contesa a causa della sua posizione di crocevia nella piana di Assisi.
Dal 1300 al 1594 fece parte dei possedimenti perugini. Nel 1546 papa Paolo III fece costruire un ponte sul Chiascio. Il ponte, terminato nel 1581, facilitò le comunicazioni e, dato che costituiva un passagio obbligato, favorì il sorgere di attività commerciali a Bastia. Sotto lo Stato Pontificio, il cui avvento si ebbe nel 1594, Bastia godette di un periodo di tranquillità. Con l'annessione al Regno d'Italia al nome di Bastia fu aggiunto quello di Umbra, per distinguerla da altri centri aventi lo stesso nome.
I documenti attestano che, nel 1503, san Pier Damiani, parlando di questa fertile terra e degli agricoltori che la popolavano, affermava che aveva ampie zone di foresta dove si trovavano lupi, cinghiali e maiali. Questi ultimi, già allora numerosi, costituirono sempre una valida risorsa della zona, ancora oggi molto importante. Nel 1212 sorella Chiara trovò rifugio nel monastero benedettino di San Paolo per sfuggire alle ire dei parenti dopo la sua scelta di seguire l'esempio di san Francesco. Nel 1631, sul decreto di Gregorio XV, fu stabilito che ogni martedì si tenesse una fiera, dando origine a una tradizione che dura ancora oggi con le fiere di bestiame e altri prodotti.
Luoghi di culto
Chiesa di Sant'Angelo, situata in Piazza Umberto I, oggi sconsacrata, si trova dentro il castello ed è la più antica chiesa della città. Ricostruita agli inizi del XIV secolo, la sua unica navata era ornata da numerosi affreschi. Dopo aver subito gravi danni a seguito del sisma del 1997, il Comune ha recentemente acquisito la proprietà della chiesa per poter avviare l'intervento di ristrutturazione.
Chiesa di Santa Croce, situata in Piazza Mazzini, costruita nel 1295 con la pietra bianca e rosa del monte Subasio dall'Ordine dei Frati Minori, che la lasciarono nel 1653 al clero regolare, che gli dette il titolo di parrocchiale poi perso nel 1962 con la consacrazione della nuova chiesa di San Michele Arcangelo. Le opere più importanti in essa conservate sono: Madonna con Gesù Bambino e angeli (inizio XVI secolo) di ambito umbro-toscano; il Polittico di Sant'Angelo (1499), opera di Niccolò Alunno; San Luca evangelista (1510) di Tiberio d'Assisi; Miracoli di Sant'Antonio abate (XVII secolo) di Cesare Sermei. Queste opere sono provvisoriamente collocate nella chiesa di San Michele Arcangelo in attesa della fine del restauro di S.Croce. A Domenico Bruschi si deve la decorazione della navata, delle cappelle laterali, del presbiterio e dell'abside, eseguita nel 1886; le vetrate (inizio XX secolo) sono opera della famiglia perugina Moretti-Caselli. Il campanile, che si innalza alla destra della chiesa, è stato eretto tra il 1835 e il 1839.
Chiesa di San Paolo delle Abbadesse. Attualmente inglobata nel cimitero comunale. Fu la capella di un antico monastero benedettino, nella quale trovò rifugio Santa Chiara in fuga da Assisi. Subì gravi danni nel terremoto del 1997.
Chiesa di San Rocco, situata all'angolo di Via Roma con Via Veneto, edificata nei primi decenni del XVI secolo, come ex-voto dei bastioli al Santo, dopo una tremenda pestilenza. Al suo interno sono conservati un gonfalone processionale con la Madonna con Gesù Bambino fra San Sebastiano e San Rocco (XVI) di Dono Doni; la statua di San Rocco (inizio XVI secolo) di bottega umbra; il gonfalone processionale con la Madonna della Misericordia fra Sant'Antonio abate e Sant'Antonio da Padova (XVI secolo) di Bernardino di Mariotto. Questa è la chiesa simbolo dell'omonimo Rione.
Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, sorge in Piazza Mazzini sul luogo dove un tempo si trovavano le due cappelle di S. Antonio Abate e della Buona Morte. Fu costruita su iniziativa dell'allora parroco, don Luigi Toppetti, progettata dall'architetto Antonio Bindelli, consacrata ed aperta al culto il 29 settembre 1962. Le opere più importanti in essa conservate sono: il portale centrale bronzeo (1962) di U. Travaglini; le due statue lignee della Madonna, di San Michele Arcangelo e il Presepe (1962) di F. Pancheri; le pale degli altari laterali raffiguranti il Sacro Cuore e la Madonna del Rosario (1962) di E. Abbozzo. Inoltre, nel battistero sono collocate: la Madonna addolorata (fine XIX secolo) di V. Rosignoli e Gesù Cristo crocifisso (inizio XVI secolo).
Monumenti
Porta S. Angelo, è rivolta verso ovest ed è quella meglio conservata tra le antiche porte del castello dell'Insula Romana.
Statua di Colomba Antonietti, si trova davanti al municipio in ricordo dell'eroina bastiola che morì sul Muro di San Pancrazio a Roma combattendo per la patria.
Eventi
Il Palio de San Michele In occasione dei festeggiamenti in onore del patrono della città, dal 20 al 28 settembre ha luogo il "Palio de San Michele" tra i quattro rioni della città, che convergono esattamente nella piazza cittadina: il rione "Portella", rappresentato con il colore blu, il rione "San Rocco", con il colore verde, il rione "Moncioveta", con il colore rosso ed il rione "Sant' Angelo", con il colore giallo. In ogni rione viene montato un grande gazzebo, che costituisce la "taverna", il centro della vita rionale, dove si gustano specialità gastronomiche, si vendono gadgets e capi d' abbigliamento del rione e si festeggia l'eventuale vittoria del palio. Il Palio è l'ambito riconoscimento (di fatto è uno stendardo di tela, dipinta ogni anno da un diverso artista, sempre nel tema dei quattro rioni) che spetta al rione che consegue il migliore risultato al termine di tre prove: Le Sfilate (spettacoli di piazza, giudicati da una giuria esterna, dal 21 al 24 settembre), i Giochi (26 settembre) e la Lizza (corsa a staffetta il 28 settembre). Tutte le competizioni si svolgono nella piazza centrale. La manifestazione, ideata nel 1963 dall'allora parrocco, don Luigi Toppetti, ha ormai raggiunto un altissimo livello di spettacolarità grazie alla notevole creatività e allo spirito d'iniziativa dei gruppi che, nei rioni, lavorano per raggiungere la conquista del palio.
- Fonte Wikipedia -
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