lunedì 22 giugno 2009

Spoleto


FONTE WIKIPEDIA

Spoleto è un comune di 39.122 abitanti della provincia di Perugia.
Spoleto si trova all'estremità meridionale della Valle Umbra, una vasta pianura alluvionale generata in epoca preistorica dalla presenza di un vasto lago, il lacus Umber, prosciugato definitivamente nel Medioevo, dopo il suo impaludamento, con delle opere di bonifica.

La città si è sviluppata sul colle Sant'Elia, un basso promontorio collinare alle falde del Monteluco, e più in basso fino alle rive del torrente Tessino; ad est è contornata dai monti che delimitano la Valnerina.
Spoleto è un antichissimo centro abitato fin dalla preistoria. Le prime testimonianze indicano che Spoleto fu abitata almeno dal VII secolo a.C. dagli Umbri, come attestano antiche tombe risalenti all'età del ferro. Le mura poligonali del V-IV secolo a.C., dette mura ciclopiche, costituite da enormi massi di pietra calcarea in forma poligonale, dimostrano che si trattava di una città ben fortificata e munita, in posizione dominante sulla valle Umbra.

Diventata colonia romana nel 241 a.C., Spoleto (Spoletium) si fece ben presto fiorente e ricca di monumenti. Spoleto si mantenne sempre fedele a Roma, in special modo durante le guerre puniche, non soltanto respingendo Annibale dopo la sua vittoria al Trasimeno (217 a.C.), ma soprattutto nel periodo critico successivo a quel lungo conflitto.

Nel 43 a.C. vi sostò Ottaviano, prima della battaglia di Modena, officiando un sacrificio rituale presso uno dei templi della città.
Agli inizi del V secolo si sa che risiedeva a Spoleto il senatore romano Giulio Naucellio.

Abbellita da Teodorico, che fra il 507 e il 511 pose mano al restauro della città e alla bonifica della valle in larga parte impaludata, e da Belisario (536), fu espugnata da Totila (545) e restaurata da Narsete che, dopo il 553, intraprese il ripristino delle mura.

Invasa l'Italia, i Longobardi scelsero Spoleto come capitale di uno dei più grandi Ducati, proiettando l'influenza politica della città su un vasto territorio dell'Italia centro-meridionale, fino al Ducato di Benevento. Caduti i Longobardi, il Ducato passò ai Franchi. Quando l'impero carolingio fu smembrato, i duchi di Spoleto, Guido III e suo figlio Lamberto, si spinsero alla conquista della corona imperiale (889).
Nel 1155 Spoleto, "munitissima città, difesa da cento torri" fu, secondo la tradizione, distrutta da Federico Barbarossa e, se le varie dominazioni subite portarono morte e distruzione da un lato, dall'altro hanno arricchito Spoleto di monumenti insigni.

Contesa poi tra l'Impero e la Chiesa, fu a questa aggregata da Innocenzo III nel 1198 e, definitivamente, nel 1247. Funestata da conflitti tra Guelfi e Ghibellini, fu riappacificata dal cardinale Egidio Albornoz (egli, nel 1359, diede inizio ai lavori di costruzione della Rocca come sede dei governatori della città); fu assicurata alla Chiesa e fatta centro importante dello Stato Pontificio, che le mandò autorevoli governatori, tra cui anche Lucrezia Borgia (1499).

Dal Rinascimento in poi, Spoleto si trasformò progressivamente da centro prevalentemente strategico a centro culturale, con la fondazione dell'Accademia degli Ottusi (oggi Accademia Spoletina). Seguirono periodi di splendore e di decadenza, rimanendo però sempre sede di una certa importanza nell'ambito dello Stato Pontificio: ne è testimonianza il fatto che in epoche diverse due celebri papi, Urbano VIII e Pio IX, erano stati in precedenza arcivescovi di Spoleto.

Durante l'occupazione francese, Spoleto fu capoluogo prima del Dipartimento del Clitunno e poi di quello del Trasimeno, non tanto in omaggio al retaggio storico dell'antica Caput Umbriae quanto, più pragmaticamente, per la sua prossimità ai territori montani confinanti con il Regno di Napoli, e perciò esposti alla penetrazione del brigantaggio, che consentiva un più agevole controllo territoriale.

La Restaurazione (1814) la fece sede di una Delegazione pontificia sino a che, il 17 settembre 1860, le truppe del generale Filippo Brignone unirono Spoleto al nuovo Stato italiano.
Dal XIII al XVI secolo Spoleto fu sede di un piccola ma fiorente comunità ebraica. A testimonianza della sua storia rimane oggi solo nella topomastica cittadina il nome di una via: S. Gregorio della Sinagoga.
Luoghi di culto [modifica]

* Il Duomo o Cattedrale di Santa Maria Assunta, sorto nel 1067 sui resti di una chiesa del IX secolo. Notevoli gli affreschi del Pinturicchio nella cappella Eroli e di Filippo Lippi nell'abside della navata centrale.
* La chiesa di San Salvatore (IV-V secolo, con rifacimenti longobardi dell'VIII secolo), fra le più antiche basiliche di origine paleocristiana in Italia.
* La chiesa di Santa Eufemia (XII secolo), costruita nell'area di una Insula, di cui restano mosaici e mura (e che costituisce un raro caso italiano di chiesa romanica con i matronei).
* Il monastero di Sant'Agata e la chiesa di San Pietro.
* La chiesa di Sant'Ansano, del primo Medioevo, costruita sul sito del Tempio Romano dedicato a Giove, riconoscibile ancora nella cripta.
* Le chiese romaniche di San Gregorio Maggiore, San Domenico, San Ponziano, San Giuliano e San Paolo Inter Vineas.
* Il Complesso Monumentale del San Nicolò.
* La Chiesa della Manna d'Oro.
* La chiesa dei Ss. Giovanni e Paolo: in questa piccola chiesa si trova il più antico affresco esistente al mondo che raffiguri l'uccisione di Thomas Becket, avvenuta nel 1170 nella cattedrale di Canterbury, per mano di quattro cavalieri inviati dal re d'Inghilterra Enrico II. Il singolare primato dell'affresco, opera di Alberto Sotio, è reso ancora più stupefacente dal fatto che il dipinto è di pochi anni successivo all'episodio raffigurato (la chiesa fu consacrata nel 1174): se si considera la distanza, enorme per quell'epoca, che separa Spoleto dall'Inghilterra, aver dipinto tale evento in un così breve intervallo di tempo può essere paragonato a una sorta di "cronaca in diretta" dell'avvenimento, davvero raro per quei tempi.

Monumenti civili

* La Rocca Albornoziana: uno dei monumenti simbolo della città. Sorge alla sommità del colle S.Elia da dove domina la valle umbra. Possiede due cortili interni e sei torri tra cui quella comunemente chiamata della spiritata e la Camera Pinta, affrescata con dipinti quattrocenteschi. La tradizione popolare racconta dell'esistenza di due cunicoli sotterranei che collegherebbero la Rocca con la parte bassa della città (in particolare con il Ponte Sanguinario, sotto l'odierna piazza Vittoria) e con il centro storico (all'altezza dell'Arco di Druso, di epoca romana): tali cunicoli, che sarebbero stati conosciuti anche da Lucrezia Borgia, (ella fu governatrice di Spoleto nel 1499), non sono stati però ancora trovati.
* Il Ponte Sanguinario, ponte romano attualmente al di sotto del piano stradale, riscoperto solo nel XIX secolo. Si trova esattamente in corrispondenza dell'attuale centro viario di piazza della Vittoria ed è visitabile scendendo una rampa di scale che parte direttamente dalla piazza; lungo 24 m ed alto 9, risulta essere in ottimo stato di conservazione; è costituito da blocchi di travertino squadrati che compongono tre arcate, di cui una ancora interrata. Il ponte permetteva alla via Flaminia di oltrepassare il torrente Tessino, che oggi scorre qualche decina di metri più a Nord-Est; quando questo gradualmente cambiò sede, il ponte restò semplicemente un tratto della via e col tempo venne interrato. Il nome è probabile che derivi dall'antica e vicina porta Sandalapius, ma la tradizione popolare lo associa alla vicinanza dell'anfiteatro romano, dove avvennero molti martirî.
* L'Arco di Druso, arco romano costruito lungo il tracciato urbano della via Flaminia, che introduceva al foro (sito attuale di piazza del Mercato), eretto nel 23 d.C. in onore di Druso minore.
* Il Palazzo Spada, sede del Museo del Tessile e del Costume.
* Il Palazzo Racani Arroni, con i suoi graffiti monocromatici cinquecenteschi.
* Il Ponte delle Torri, lungo 230 m, monumento simbolo della città: è un acquedotto romano-longobardo secondo alcuni, tardo-medievale secondo altri, unico nella sua altezza di 82 m, che lo rende il ponte antico in muratura più alto d'Europa. Il monumento è interessato da un delicato intervento di monitoraggio dello stato tensionale delle murature. Esso viene considerato un'anomalia per l'epoca della sua costruzione: di fatto, raramente nella stessa epoca vennero costruite opere di uso civile di tale imponenza. L'opera viene celebrata da Goethe nel suo Italienische Reise.
* L'elegante Casa Romana del I secolo d.C., appartenuta a Flavia Vespasia Polla, madre dell'imperatore Vespasiano, decorata con pavimenti e mosaici ancora intatti.
* La Torre dell'Olio, del XIII secolo, e la Porta Fuga: la Torre dell'Olio è così chiamata perché da essa, in difesa della città, si soleva gettare olio bollente sui nemici che assediavano la sottostante Porta Fuga (prima cinta muraria urbica); si narra che molti nemici, i più illustri Federico Barbarossa e Annibale, subirono ingenti perdite da questa strategia di difesa (da cui il nome "Fuga" della sottostante porta)[1]. Nel caso di Annibale però, si tratta probabilmente di un falso storico, in quanto la torre non è di epoca romana ma posteriore; non si esclude comunque che, in precedenza, sullo stesso luogo esistesse una costruzione analoga e con la stessa funzione.
* Il Palazzo Comunale, del '200.
* Diversi palazzi del XVIII secolo: Palazzo Collicola (sede della Galleria Comunale di Arte Moderna, con opere di Calder, De Gregorio, Pomodoro ed altri), Palazzo Campello e Palazzo Ancaiani, sede del Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo.
* Il Teatro Romano. In epoca medievale fu utilizzato come cava di pietre e molte di esse furono utlizzate per costruire la Rocca, il vicino Palazzo Ancaiani e la torre campanaria del Duomo; data l'origine romana del materiale di recupero, molti simboli pagani, come ad esempio i falli alati portafortuna, sono tutt'ora visibili sul campanile della Cattedrale.
* Il Teatro Caio Melisso, di origine seicentesca (una delle strutture teatrali più antiche d'Italia), abbandonato dopo l'inaugurazione del Nuovo e successivamente riabilitato.
* Il Teatro Nuovo, del 1885, progettato dall'architetto Ireneo Aleandri e voluto dalla borghesia cittadina per l'insufficiente capienza del già esistente Caio Melisso. Il 29 giugno 2007, in occasione dell'avvio della cinquantesima edizione del Festival dei Due Mondi, il teatro è stato riaperto al pubblico dopo un restauro durato 3 anni.
* L'Auditorium della Stella.
* Il Laboratorio di Scienze della Terra.
* Il Museo Archeologico, ubicato all'interno dell'ex monastero di S. Agata e adiacente al teatro romano; contiene reperti che illustrano la storia della città e del comprensorio dalla protostoria al periodo tardo antico.
* Il Museo Diocesano.
* Il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto, ubicato all'interno della Rocca Albornoziana.
* La Piazza del Duomo e la relativa scalinata.
* La Piazza Del Mercato.
* le Vie di Fontesecca e dei Duchi dove sono ancora visibili (ed utilizzate) le antiche botteghe medioevali.
* Cinte murarie urbiche: Spoleto presenta due cinte murarie urbiche, la prima sorta in epoca romana e denominata mura ciclopiche e la seconda di epoca medievale ed ancora visibile. La prima, costituita da enormi blocchi di pietra squadrati, racchiudeva l'agglomerato urbano precedente allo sviluppo medievale e dunque era molto più contenuta nell'estensione. Un esteso tratto di questo primo impianto è ancora oggi visibile in via Leoncilli, dove è visibile pure il rudere di una torre appartenuta alla cinta. Altri tratti sono stati di recente riportati alla luce a seguito dei lavori di realizzazione del secondo stralcio del progetto di mobilità alterantiva; reastaurati, sono oggi visibile all'uscita del percorso meccanizzato nei pressi di piazza della libertà.
A seguito del grande sviluppo medievale della città e la formazione di borgate lungo le vie di accesso della città (Flaminia e Nursina) si realizzò la seconda ed ancora visibile cinta muraria urbica. Proprio da questa seconda opera civile si evince lo sviluppo prevalentemente medievale e la grandezza della città dell'antichità: la cinta muraria in questione è a tutti gli effetti un'anomalia urbanistica difficilmente riscontrabile in altri impianti della stessa epoca in quanto le mura presentano uno dei più lunghi tratti rettilinei costruiti in epoca medievale (il tratto misura più di 1 km, è collocato nella zona più bassa e pianeggiante della città ed oggi risulta correre parallelamente a via Martiri della Resistenza).
Durante il ventennio fascista alcuni tratti delle mura medievali furono demoliti per consentire la costruzione di altre opere. La realizzazione del terzo stralcio previsto dal progetto di mobilità alternativa ha consentito il recupero ed il restauro del tratto delle mura medievali più scosceso ed impervio e, per questo motivo, lasciato all'incuria per moltissimo tempo.
* "Teodelapio" di Alexander Calder: a Spoleto è presente la prima scultura monumentale "stabile" realizzata al mondo: si tratta del Teodelapio dello scultore statunitense Alexander Calder; alta 18 metri, fu realizzata nel 1962 nel piazzale della stazione ferroviaria per la mostra "Sculture nella città", in occasione del Festival dei Due Mondi di quello stesso anno. Di fatto, le altre famose e grandiose sculture dello stesso autore (presente con le sue opere in città come Montreal, Chicago e Città del Messico) sono tutte successive. Il fatto che la scultura poggi direttamente sull'asfalto della piazza e che funga quasi da rotatoria atipica per i veicoli in partenza o diretti alla stazione non è casuale: l'autore dell'opera, da sempre attratto ed affascinato dalla dinamicità, immaginò il Teodelapio immerso ed attraversato proprio dalla caoticità del traffico cittadino; in quest'ottica, tutta la piazza e tutti i veicoli che vi transitano partecipano alla dinamicità della scultura.

Luoghi naturali

* Il Bosco Sacro del Monteluco, con il convento francescano del XII secolo."Nihil jucundius vidi valle mea spoletana": è la famosa frase di san Francesco D'Assisi, in riferimento alla Valle Umbra. Una lapide posta al Belvedere del Monteluco, riporta tale massima.
* La passeggiata panoramica comunemente conosciuta come giro della Rocca e l'attiguo sentiero giro dei Condotti, dai quali si può ammirare sia la Valle Umbra che inusuali scorci di Spoleto.
* * Nel giugno del 1876, Giosuè Carducci fu inviato come ispettore al Liceo di Spoleto (la piazza su cui si trova il liceo porta oggi il suo nome) e volle visitare le Fonti del Clitunno, a mezz'ora di carrozza dalla città. Da tale visita fu ispirato per scrivere una delle più solenni e classiche fra le sue "Odi Barbare": "Alle Fonti del Clitunno".
* Altro illustre visitatore di Spoleto fu Johann Wolfgang von Goethe che, nel suo lungo viaggio lungo la penisola italiana, nel 1786, vi soggiornò, lasciando una pagina di estasiata ammirazione per l'ardita costruzione del Ponte delle Torri, nel suo celebre libro "Viaggio in Italia".

Eventi

* Il Festival dei Due Mondi (conosciuto anche come Spoleto Festival), fondato nel 1958 dal maestro compositore Gian Carlo Menotti, che con i suoi spettacoli di prosa, danza, concerti, mostre e film nell'ambito di Spoletocinema, rappresenta una delle più prestigiose e mondane manifestazioni di livello internazionale. Dopo la scomparsa del M° Menotti, dal 2008 il Festival è stato affidato alla direzione di Giorgio Ferrara.
* Ogni anno, nel mese di agosto, si svolge "Spoleto Estate", rassegna di appuntamenti culturali, musicali e di spettacolo che vedono spesso protagonisti delle celebrità.
* Dal 1999 sono istituiti gli Eventi di fine anno: durante il periodo natalizio la città organizza iniziative culturali e per l'intrattenimento collettivo, specie in occasione del Capodanno.
* Dal 2004 si svolge nella città, nel mese di settembre, l'iniziativa Le Stelle Europee del Gusto.
* Dal 2005 è istituita l'iniziativa enogastronomica Vini Nel Mondo, una mostra dislocata negli interrati più antichi della città e che vede protagonisti i vini prodotti da più di 160 cantine provenienti dall'Italia e da tutto il mondo. Nell'edizione 2008 è stato battuto, nell'ambito della manifestazione, il record mondiale di calice di vetro più grande al mondo: il calice, pezzo unico disegnato e realizzato dal maestro vetraio vicentino Massimo Lunardon – ha fatto segnare una altezza di 2,03 metri per 48 cm di diametro e 3 cm di spessore; entrato quindi nel Guinnes dei Primati, è ora esposto nella Galleria Civica d'Arte Moderna della città.
* Dal 2007 è istituita l'iniziativa enogastrononica Spoleto Tipica, mostra mercato dei prodotti tipici (promossa tra gli altri dalla Comunità Montana dei Monti Martani e del Serano e dal Consorzio Bonificazione Umbra) che si svolge nei finesettimana compresi tra il 1 e 11 novembre; palazzi storici, vie cittadine ed i frantoi del comprensorio, accolgono visitatori con convegni e degustazioni. Prodotto tipico protagonista è l'olio extravergine di oliva della zona.
* Ogni anno, nel mese di agosto, si svolge nella vicina frazione di Bazzano il Mama Umbria International Festival, curato dalla coreografa statunitense Ellen Stewart.
* Dal 2003 Spoleto accoglie annualmente (nel mese di maggio) la Settimana Internazionale della Danza, trasferitasi da Perugia ed ancor prima da Rieti. La manifestazione ha lo scopo di ricercare e promuovere nuove giovani stelle nascenti della danza classica e moderna.
* Dal 1995 Spoleto accoglie annualmente (nel mese di dicembre) il Premio Nazionale per il Cortometraggio Sociale NICKELODEON, rivolto ad autori (professionisti ed emergenti) che abbiano realizzato cortometraggi a tema sociale o realizzati nell’ambito di progetti e attività a carattere sociale. La principale finalità del Premio NICKELODEON è contribuire a favorire la produzione di opere cinematografiche che riescano ad illustrare, insieme alla padronanza della tecnica cinematografica e della comunicazione audiovisiva, tematiche sociali.

Frazioni

Acquacastagna, Acquaiura, Ancaiano, Azzano, Baiano, Bazzano Inferiore, Bazzano Superiore, Beroide, Camporoppolo, Campo Salese, Cerqueto, Cese, Collerisana, Collicelli, Cortaccione, Crocemaroggia, Eggi, Fogliano, Forca di Cerro, Madonna di Baiano, Maiano, Messenano, Montebibico, Monteluco, Monte Martano (sorge sull'omonimo monte ed è sede di un castello), Morgnano, Morro, Ocenelli, Palazzaccio, Perchia, Petrognano, Pompagnano, Pontebari, Poreta, Protte, Rubbiano, San Brizio, San Giacomo, San Giovanni di Baiano, San Gregorio di Ocenelli, San Martino in Trignano, San Nicolò, San Severo, San Silvestro, Santa Croce, Sant'Anastasio, Sant'Angelo in Mercole, Santo Chiodo, San Venanzo, Silvignano, Somma, Strettura, Terraia, Terzo la Pieve, Terzo San Severo, Testaccio, Uncinano, Valdarena, Valle San Martino, Vallocchia

Economia

Dopo l'unificazione, divenuta Perugia capoluogo dell'Umbria, Spoleto perse progressivamente il ruolo di centro amministrativo. Ai gravi contraccolpi economici si pose a parziale rimedio nei primi anni del Novecento, con la costruzione di opifici in prossimità delle mura, con l'attivazione delle miniere di lignite nella vicina frazione di Morgnano[2] e con la costruzione, nel 1909, del Cotonificio e di una industria chimica per la trattazione del fosforo.

Al fine di integrare nel bacino di utenza spoletino le popolazioni montane della Valnerina, a fine ottocento si iniziò la progettazione di una strada di collegamento adeguata tra Spoleto e Norcia; successivamente, si passò alla realizzazione di un collegamento ferroviario (la Ferrovia Spoleto Norcia), operativo dal 1926 al 1968, il cui tracciato è ancora oggi ritenuto un capolavoro di ingegneria civile.

Turismo, artigianato, industria ed agricoltura, affiancati dal commercio e dal terziario, sono le solide basi su cui poggia l'economia spoletina. L'artigianato vanta una solida tradizione di tessuti, ricami e sellerie; l'agricoltura, con la produzione di ottimo e rinomato olio extravergine di oliva, continua una tradizione antica di secoli; la piccola e media industria, con aziende che operano nel settore metalmeccanico, tessile e grafico, ben si affianca all'economia locale.

Ma la voce più rappresentativa del comparto economico spoletino è senz'altro quella del turismo. Spoleto è oggi uno dei principali centri turistici dell'Umbria, conosciuto a livello internazionale; i motivi che hanno determinato questo successo sono riconducibili al grande patrimonio storico, artistico, culturale e naturale che offrono la città ed il suo territorio.

Festival dei Due Mondi di Spoleto 2009


PROGRAMMA EVENTO DAL 26 GIUGNO AL 12 LUGLIO 2009

Per informazioni contattare i seguenti numeri:
+39 0742343227
+39 0742343226

venerdì 26 giugno

19:30 MUSICA Teatro Romano Concerto inaugurale
21:30 OPERA Teatro Nuovo Gianni Schicchi

sabato 27 giugno
12:00 EVENTI Limonaia Poli Incontro con Frédéric Mitterrand
17:00 IDEE Sala Frau Letture poetiche - Benché il parlar sia indarno...
17:00 TEATRO Auditorium della Stella A.P.R.T. - Pollicino
18.00 OPERA Teatro Nuovo Gianni Schicchi
18:00 TEATRO San Simone Luca Ronconi: Un altro gabbiano
20:00 EVENTI Sala Frau Frédéric Mitterrand documentariste - Mémoires d'exil
20:30 TEATRO Caio Melisso Beckett-Wilson:
Giorni felici
22:00 MUSICA Teatro Romano Histoire du soldat
22:00 TEATRO Chiostro San Nicolò The Kitchen Company: Un piccolo gioco senza conseguenze

domenica 28 giugno
17:00 IDEE Sala Frau Letture poetiche - Benché il parlar sia indarno...
17:00 TEATRO Auditorium della Stella A.P.R.T. - Hänsel e Gretel
18.00 OPERA Teatro Nuovo Gianni Schicchi
18:00 TEATRO San Simone Luca Ronconi: Un altro gabbiano
18:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Sogno di una notte d'estate
18:30 MUSICA San Gregorio Concerto in chiesa
20:00 EVENTI Sala Frau Frédéric Mitterrand documentariste - Mémoires d'exil
20:30 TEATRO Caio Melisso Beckett-Wilson:
L'ultimo nastro di Krapp
22:00 TEATRO Chiostro San Nicolò The Kitchen Company: Un piccolo gioco senza conseguenze
22:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Sogno di una notte d'estate

lunedì 29 giugno
11:00 EVENTI Sala Frau Frédéric Mitterrand documentariste - Les Aigles foudroyés
16:00 EVENTI Sala Frau Frédéric Mitterrand documentariste - Les Aigles foudroyés
16:00 TEATRO San Simone Luca Ronconi: Un altro gabbiano
18:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Sogno di una notte d'estate
20:30 TEATRO Caio Melisso Beckett-Wilson:
L'ultimo nastro di Krapp
22:00 TEATRO Chiostro San Nicolò The Kitchen Company: Un piccolo gioco senza conseguenze
22:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Sogno di una notte d'estate

martedì 30 giugno
12:00 MUSICA Caio Melisso Concerti di mezzogiorno
12:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Incontro con Massimo Popolizio
21:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Liberi esperimenti #1
22:00 TEATRO Chiostro San Nicolò The Kitchen Company: Un piccolo gioco senza conseguenze
22:30 MUSICA Piazza Duomo Tribute to Nat 'King' Cole

mercoledì 01 luglio
12:00 MUSICA Caio Melisso Concerti di mezzogiorno
19:00 TEATRO Auditorium della Stella A.P.R.T. - Il pifferaio magico
21:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Omaggio Mario Ferrero
22:00 TEATRO Chiostro San Nicolò The Kitchen Company: Un piccolo gioco senza conseguenze
22:30 MUSICA Piazza Duomo Tribute to Nat 'King' Cole

giovedì 02 luglio
12:00 MUSICA Caio Melisso Concerti di mezzogiorno
19:00 TEATRO Auditorium della Stella A.P.R.T. - Il pifferaio magico
20:00 TEATRO Caio Melisso Beckett-Wilson:
Giorni felici
22:00 TEATRO Chiostro San Nicolò The Kitchen Company: Un piccolo gioco senza conseguenze
22:30 MUSICA Piazza Duomo Tribute to Nat 'King' Cole

venerdì 03 luglio
12:00 MUSICA Caio Melisso Concerti di mezzogiorno
18:00 TEATRO Caio Melisso Beckett-Wilson:
Giorni felici
19:00 TEATRO Auditorium della Stella A.P.R.T. - Bandiera
20:00 OPERA San Nicolò Mozart
20:00 TEATRO Fonti Clitunno In alto mare
22:00 DANZA Teatro Romano Choreographing Today
22:00 EVENTI Teatro Romano Premio S.I.A.E.
22:00 TEATRO Chiostro San Nicolò The Kitchen Company: Un piccolo gioco senza conseguenze
22:30 MUSICA Piazza Duomo Tribute to Nat 'King' Cole

sabato 04 luglio
10:30 EVENTI Sala Frau Energeticamente - Fondazione Sigma Tau
12:00 MUSICA Caio Melisso Concerti di mezzogiorno
12:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Incontro con Michele Placido
15:00 OPERA San Nicolò Mozart
17:00 TEATRO Auditorium della Stella A.P.R.T. - Il pifferaio magico
17:00 TEATRO Caio Melisso Beckett-Wilson:
Giorni felici
18:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Grand Hotel Schnitzler
19:00 DANZA Teatro Nuovo Pina Bausch - Bamboo Blues
20:00 IDEE San Nicolò Segni dei tempi
20:00 TEATRO Fonti Clitunno In alto mare
21:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Tiergartenstrasse 4
22:00 DANZA Teatro Romano Choreographing Today
22:00 TEATRO Chiostro San Nicolò The Kitchen Company: Un piccolo gioco senza conseguenze
22:30 MUSICA Piazza Duomo Tribute to Nat 'King' Cole

domenica 05 luglio
10:30 EVENTI Sala Frau Energeticamente - Fondazione Sigma Tau
12:00 MUSICA Caio Melisso Concerti di mezzogiorno
12:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Esercizi Open Class
15:00 OPERA San Nicolò Mozart
16:00 DANZA Teatro Nuovo Pina Bausch - Bamboo Blues
17:00 TEATRO Auditorium della Stella A.P.R.T. - Bandiera
17:00 TEATRO Caio Melisso Beckett-Wilson:
Giorni felici
18:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Tiergartenstrasse 4
20:00 IDEE San Nicolò Segni dei tempi
20:30 EVENTI Teatro Nuovo - Sala XVII Settembre Robin Heidi Kennedy
21:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Grand Hotel Schnitzler
22:00 DANZA Teatro Romano Omaggio Jerome Robbins
22:00 TEATRO Chiostro San Nicolò The Kitchen Company: Un piccolo gioco senza conseguenze
22:30 MUSICA Piazza Duomo Tribute to Nat 'King' Cole

lunedì 06 luglio
12:00 MUSICA Caio Melisso Concerti di mezzogiorno
20:00 DANZA Teatro Nuovo Pina Bausch - Bamboo Blues
21:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Liberi esperimenti #2
22:00 TEATRO Chiostro San Nicolò The Kitchen Company: Un piccolo gioco senza conseguenze
22:30 MUSICA Piazza Duomo Tribute to Nat 'King' Cole

martedì 07 luglio
12:00 MUSICA Caio Melisso Concerti di mezzogiorno
17:00 EVENTI San Nicolò Questioni di identità
18:00 MUSICA Duomo Les Trompettes des Plaisirs
20:00 TEATRO San Nicolò I prodotti
21:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Psicosi delle 4 e 48
22:00 TEATRO Chiostro San Nicolò The Kitchen Company: Un piccolo gioco senza conseguenze
22:30 MUSICA Piazza Duomo Tribute to Nat 'King' Cole

mercoledì 08 luglio
12:00 MUSICA Caio Melisso Concerti di mezzogiorno
15:30 EVENTI San Nicolò Questioni di identità
18:00 TEATRO San Nicolò I prodotti
19:00 TEATRO Auditorium della Stella A.P.R.T. - Pollicino
20:00 TEATRO Caio Melisso Appuntamento a Londra
21:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Psicosi delle 4 e 48
22:00 TEATRO Chiostro San Nicolò The Kitchen Company: Un piccolo gioco senza conseguenze
22:30 MUSICA Piazza Duomo Tribute to Nat 'King' Cole

giovedì 09 luglio
12:00 MUSICA Caio Melisso Concerti di mezzogiorno
12:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Studio Open Class
17:30 TEATRO Caio Melisso Appuntamento a Londra
18:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Incontro con Paolo Bonacelli
19:00 TEATRO Auditorium della Stella A.P.R.T. - Pollicino
20:00 TEATRO San Nicolò I prodotti
20:00 TEATRO Teatro Nuovo Le nuvole
22:00 TEATRO Chiostro San Nicolò The Kitchen Company: Un piccolo gioco senza conseguenze
22:30 MUSICA Piazza Duomo Tribute to Nat 'King' Cole

venerdì 10 luglio
12:00 MUSICA Caio Melisso Concerti di mezzogiorno
16:00 EVENTI Caio Melisso L'avocat de la terreur
17:00 IDEE Sala Frau Letture poetiche - Benché il parlar sia indarno...
17:00 TEATRO Teatro Nuovo Le nuvole
18:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Reading Pinter
18:30 EVENTI Caio Melisso Incontro con Jacques Vergès
19:00 TEATRO Auditorium della Stella A.P.R.T. - Hänsel e Gretel
19:00 TEATRO San Nicolò Signora Madre, Padre mio caro
21:00 MUSICA Piazza Duomo Apokàlypsis
22:00 MUSICA Teatro Romano CopyNight
22:00 TEATRO Chiostro San Nicolò The Kitchen Company: Un piccolo gioco senza conseguenze

sabato 11 luglio
10:30 EVENTI San Nicolò - Sala Convegni Energeticamente - Fondazione Sigma Tau
12:00 MUSICA Caio Melisso Concerti di mezzogiorno
12:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Incontro con Luigi Lo Cascio
16:00 IDEE Sala Frau Letture poetiche - Benché il parlar sia indarno...
16:00 TEATRO Teatro Nuovo Le nuvole
17:00 TEATRO Auditorium della Stella A.P.R.T. - Hänsel e Gretel
17:00 TEATRO Caio Melisso Serial Plaideur
18:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Incontro con Adriana Asti
18:30 EVENTI Sala Frau Le Chant des Mariées
19:00 TEATRO San Nicolò De Profundis
20:00 TEATRO Teatro Nuovo Le nuvole
21:00 TEATRO Teatrino delle 6 A.N.A.D. - Liberi esperimenti #3
22:00 MUSICA Teatro Romano Figaro il barbiere
22:00 TEATRO Chiostro San Nicolò The Kitchen Company: Un piccolo gioco senza conseguenze

domenica 12 luglio
10:30 EVENTI San Nicolò - Sala Convegni Energeticamente - Fondazione Sigma Tau
12:00 MUSICA Caio Melisso Concerti di mezzogiorno
16:00 TEATRO Teatro Nuovo Le nuvole
17:00 TEATRO Auditorium della Stella A.P.R.T. - Hänsel e Gretel
17:00 TEATRO San Nicolò De Profundis
19:30 MUSICA Piazza Duomo Concerto finale

Speciale Festival dei Due Mondi: Attorta


Tempo richiesto: 60 minuti per l'impasto e 40 minuti per la cottura

Grado di difficoltà: media

Ingredienti (per 10 persone):

per la pasta: 500gr di farina, 3 uova, 100gr di zucchero, 10gr di olio extra vergine di oliva, 20gr di alchermes o rhum, 300gr di acqua; per il condimento: 1,5kg di mele mature, 200gr di uvetta sultanina, 200gr di noci sgusciate, 200gr di zucchero, scorza di limone, 50gr di alchermes o rhum, 100gr di cioccolato fondente o cacao.

Esecuzione:
Su di una spianatoia, lavorare la farina con le uova, lo zucchero, l'acqua ed il liquore, fino ad ottnere un impasto di consistenza omogenea ma morbida; coprire e lasciare riposare in luogo fresco per almeno un'ora. Nel frattempo cuocere a fuoco lento le mele, sbucciate e tagliate in fettine sottili, con lo zucchero, il cioccolato fondente grattuggiato, la buccia del limone e il liquore. Dopo alcuni minuti, togliere dal fuoco e lasciare raffredare; quando il composto risulta a temperatura ambiente, aggiungere le noci finemente tritate e l'uvetta sultanina. Con il mattarello stendere l'impasto fino ad ottenere una sfoglia sottile di forma allungata; poggiarla su di un foglio di carta da forno, distribuirvi sopra uniformemente il condimento, arrotolare la sfoglia nel senso della lunghezza e spennellare leggermente la superficie con l'olio d'oliva. Disporre l'attorta, arrotolata a spirale, in una teglia e cuocere in forno a 180° C per 40 minuti circa, dopodichè sfornare, bagnare con il liquore e guarnire con zucchero. Di recente il ripieno è stato arricchito con pinoli, canditi mandorle e mostaccioli.

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Speciale Festival dei Due Mondi: Crescionda


Tempo richiesto: 50 minuti

Grado di difficoltà: facile

Ingredienti (per 4 persone):

4 tuorli d'uovo, 4 albumi montati a neve, 4 cucchiai di zucchero, 2 cucchiai di farina, 100gr di amaretti grattuggiati, 100 gr di cioccolata fondente grattuggiata, scorza di limone grattuggiata, un pizzico di cannella, 1 cucchiaio di mistrà.

Esecuzione:

Con l'ausilio di una frusta, lavorare i tuorli d'uovo con lo zucchero fino ad ottenere uno zabaione, a questo punto aggiungere il latte e tutti gli altri ingredienti, mescolando con cura. Per finire incorporare al composto gli albumi montati a neve ferma. Versare il tutto all'interno di una teglia antiaderente ben imburrata e infornare a temperatura moderata. La crescionda è cotta quando da liquida diventa consistente ma conserva una certa morbidezza tipo budino.

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Speciale Festival dei Due Mondi: Parmigiana di Gobbi


Tempo richiesto: 50 minuti

Grado di difficoltà: facile

Ingredienti (per 4 persone):

800gr di cardi, farina, uova, olio per friggere, sale fino, burro, parmigiano grattuggiato; per la salsa di pomodoro: 500gr di passata di pomodoro, 1 spicchio di aglio, basilico fresco, sale.

Esecuzione:

Pulire e liberare dai filamenti i cardi, tagliarli in pezzi regolari di circa 10 cm di lunghezza. Portate ad ebollizione abbondante acqua salata e lessarvi i gobbi fino a metà cottura. Scolarli, asciugarli, infarinarli, passarli nell'uovo sbattuto e friggerli in olio bollente; scolarli e asciugarli su carta assorbente da cucina. Cuocere la salsa di pomodoro per 20 minuti. Ungere con il burro una pirofila, sistemarvi all'interno i cardi, alternati a strati di salsa pomodoro e parmigiano grattuggiato. Completare l'ultimo strato con qualche fiocco di burro e fare gratinare in forno a 180°C per 20 minuti circa.

Clicca qui per un hotel, agriturismo o B&B per il Festival dei Due Mondi

Speciale Festival dei Due Mondi: Frittata al Tartufo


Tempo richiesto: 20 minuti

Grado di difficoltà: facile

Ingredienti (per 4 persone):

Da 4 a 6 uova, sale, pepe nero, 1 spicchio d'aglio, 4 cucchiai di olio extra vergine di oliva, 50gr di tarufo nero.

Esecuzione:
Lavare bene i tartufi in acqua fredda, strofinarli con uno spazzolino, asciugarli e grattuggiarli. In una terrina, sbattere le uova con il sale e il pepe, aggiungere i tartufi tritati e mescolare il tutto. In una padella antiaderente fare imbiondire lo spicchio d'aglio nell'olio, a questo punto togliere l'aglio ed aggiungere le uova sbattute. Cuocere la frittata velocemente da ambo le parti, in maniera che risulti morbida internamente ma ben cotta all'esterno. Le frittate, molto comuni nella cucina tradizionale, vengono preparate anche con asparagi selvatici o con le "erbe di campagna" raccolte nei dintorni di Spoleto.

Clicca qui per informazioni sul Festival dei Due Mondi di Spoleto

venerdì 19 giugno 2009

Facioli e Cotiche


Ingredienti per 6 persone

500 g di fagioli
500 g di cotenna
50 g di guanciale (sostituibile con lardo o grasso di prosciutto)
500 g di pomodori
Una cipolla
Un gambo di sedano
Un ciuffetto di prezzemolo
Uno spicchio d'aglio
olio
Preparazione

Fagioli e cotiche vanno lessati separatamente. Mettete a bagno per una notte 500 grammi di fagioli secchi, grandi. Scolateli e metteteli in una pentola riempita per tre quarti di acqua fredda e non salata (se l'acqua è bollente e salata la buccia si indurisce).
Fateli cuocere per almeno due ore e salateli alla fine, con parsimonia. Fiammeggiate (cioè passate velocemente sul fuoco) un fazzoletto di cotenna di circa mezzo chilo, raschiatela per eliminare le setole e raschiate col coltello anche un po' di grasso dalla parte interna. Lavatela e tuffatela in acqua bollente per 5 minuti. Scolatela, sciacquatela in acqua fredda e tagliatela a rettangoli di 3 centimetri per dieci. Infine fatela cuocere in acqua leggermente salata e a fuoco lento.
Fate rosolare in olio di oliva un battuto fatto con 50 grammi di guanciale (in mancanza lardo o grasso di prosciutto) uno spicchio d'aglio, una cipolla, un gambo di sedano e un ciuffo di prezzemolo. Quando il soffritto è appena dorato aggiungete mezzo chilo di pomodori pelati e tritati. Salate leggermente il sughetto e fatelo insaporire per dieci minuti.
Aggiungete i fagioli scolati e le cotiche. Aggiustate di sale e pepe il tutto e fate cuocere a fuoco bassissimo per mezz'ora.

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giovedì 18 giugno 2009

Pizza al Piatto facilissima!


Ingredienti per 4-5 pizze al piatto:
750 gr farina
375 gr acqua tiepida
1 cucchiaio olio extra vergine d'oliva
1 cucchiaio raso sale grosso
4-5 cucchiai di latte
1/4 di cubetto di lievito di birra

Procedimento:
In metà acqua sciogliere il lievito e nell'altra metà sciogliere il sale.
Iniziare ad impastare tutto e per ultimo aggiungere il latte.
Impastare per ca. 15 minuti poi dividere già l'impasto in palline e lasciarle lievitare sulla tavola per 6-7 ore (più lievita e meglio è).
Accendere il forno alla massima temperatura alla funzione ventilato e iniziare a stendere la pasta, poi condirla a piacere e metterla nel forno arrivato a temperatura nella parte più bassa possibile.
La pizza si cuoce in massimo 7-10 minuti!
Buon appetito!!!


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domenica 24 maggio 2009

Pizza con base sottile


Ingredienti per 3 sesti (6 persone):
500 gr farina
1 cucchiaio raso di zucchero
2 lieviti di birra
olio q.b.

Preparazione:
Sciogliere il lievito in acqua tiepida e iniziare ad impastare con la farina, lo zucchero e l'olio.
Quando l'impasto risulta elastico lasciare riposare 20 minuti sulla tavola.
Nel frattempo ungere con olio le teglie e accendere il forno a 50°.
Stendere l'impasto e disporlo nelle teglie (se non si ritrae ai bordi vuol dire che è pronto),
fare uscire con una forchetta le bolle d'aria che si presentano e mettere in forno finchè non diventa il doppio.
Togliere le teglie e condirle a piacimento (nel condimento mettere molto sale che manca nell'impasto), nel frattempo scaldare il forno a 180° e rimettere la pizza condita già con mozzarella dentro (cottura 15-20 minuti).

Pizzeria in Umbria

Ricette di primavera: Pasta con Asparagi e Carciofi


Ingredienti

500 gr. asparagi
2 cuori di carciofi
50 gr. pancetta dolce
scalogno
olio extravergine
sale

Pulire gli asparagi, togliendo la parte finale del gambo più legnosa e grattarli un po' con un pelapatate, lavarli e tagliarli a rondelle lasciando le punte intatte.
Pulire i carciofi e tagliarli a fettine sottili, metterli in ammollo con acqua acidulata, sciacquare bene.
In una larga padella o meglio ancora un wok, scaldare lo scalogno finemente tritato nell'olio, unire la pancetta e rosolare. Unire le verdure e saltare brevemente, aggiustare di sale e unire mezzo bicchiere d'acqua, coprire e cuocere a fuoco medio per 15/20 minuti.
Nel frattempo cuocere la pasta, meglio pasta fresca senza uovo, scolare con un mestolo forato e passare direttamente nel condimento sul fuoco e mantecare bene.

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mercoledì 20 maggio 2009

Speciale 2 Giugno: Fave e Pecorino


Fave e pecorino
Un abbinamento perfetto che esalta il contrasto fra la picantezza del pecorino e la dolcezza delle fave.
Ingredienti

* fave a piacimento
* pecorino stagionato

Procedimento

Le fave devono essere appena colte, con il baccello di un bel verde intenso, senza macchie e che schiocca quando si apre.
Quindi estraete i semi che mangerete alternandoli con il pecorino a pezzetti.

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Speciale 2 Giugno: Insalata di Riso


Ingredienti - Dosi per 2

* Riso -150 g
* Uova - 6
* Funghetti sott'olio - 20
* Carciofini interi sott'olio - 3
* Falde di peperoni in agrodolce - 4
* Olive verdi denocciolate - 40 g
* Tonno sott'olio - 1 scatola da 240 g
* Piselli fini - 1 scatola da 200 g
* Erba cipollina secca - 1 cucchiaio
* Prezzemolo secco - 1 cucchiaio
* Olio extravergine d'oliva - 1 cucchiaio
* Sale

Far bollire le uova; in genere bastano 10 minuti. Una volta cotte raffreddarle rapidamente sotto l’acqua corrente e sgusciarle.
Cuocere il riso al dente in abbondante acqua salata. Scolarlo, passarlo sotto l’acqua fredda corrente per interrompere la cottura e farlo scolare di nuovo.
Nel frattempo mettere in una zuppiera i funghetti sott’olio, i piselli ben scolati, le erbe aromatiche, il tonno scolato e sbriciolato, i peperoni tagliati in filetti, le olive tagliate a rondelle e i carciofini tagliati in fette.
Unire il riso, l’olio e le uova tagliate a metà. Mescolare delicatamente ed assaggiare. Regolare eventualmente di sale.

Tenere in frigorifero fino a 30 minuti prima di servire.

Suggerimenti

* - A piacere potete aggiungere uno o due cucchiai di maionese o un pò di aceto
* - Gli ingredienti possono essere modificati o aumentati a piacere. Ad esempio potete aggiungere anche del formaggio a dadini, pezzetti di salame morbido o prosciutto cotto.
* - Si tratta di un vero e proprio piatto unico. Potete completare il pasto con della frutta fresca.

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martedì 7 aprile 2009

SPECIALE PASQUA: Coratella d'Agnello

Preparazione:
Prima di tutto preparate e pulite la coratella (l'insieme delle interiora dell'agnello da latte) e tagliatela a pezzettini, budellini compresi.
Fate imbiondire in un tegame di terracotta l'aglio nell'olio, aggiungete i pezzettini di coratella, sale, pepe, rosmarino e una fettina di limone. Lasciate insaporire la coratella per 10 minuti circa, poi, dopo aver aggiunto un bicchiere di vino rosso, cuocete per altri 20 minuti.
A cottura quasi ultimata aggiungete del passato di pomodoro.

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SPECIALE PASQUA: Pizza Dolce di Pasqua


6 uova
7 gr di sale
700 gr di zucchero
un limone
un arancia grattugiata
quattro gocce aromatiche
75 gr di strutto
75 gr di gradina
100 gr di lievito
1/4 di latte

Montare molto bene 6 uova con 7 gr di sale, 700 gr di zucchero, un limone e un arancia grattugiata. Aggiungere quattro gocce aromatiche. Sciogliere a bagnomaria 75 gr di strutto, 75 gr di gradina e 100 gr di lievito in ¼ di latte tiepido.
Amalgamare tutto il composto aggiungendo 1 kg e ½ di farina, lavorando bene la pasta. Metterla nelle teglie ben imburrate e lasciarla lievitare. Cuocere in forno preriscaldato a 180°-200°. La pizza dolce va servita fredda. Per guarnirla si può cospargere la parte superiore della pizza con della chiara montata a neve e confettini di zucchero colorati.

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domenica 5 aprile 2009

SPECIALE PASQUA: Torciglione Perugino


Ingredienti per 4 persone:
4 etti di mandorle tritate finemente;
3 etti di zucchero;
40 gr di farina;
2 albumi d'uovo;
3 o 4 chucchiai di liquore alchermes;
qualche candito;

In una ciotola mettere le mandorle tritate unendo mano a mano lo zucchero e gli albumi d'uovo.
Impastare fino a quando il composto non risulti ben omogeneo.
Prendere la pasta e posarla sulla spianatoia creando una forma di serpente arrotolato (tipo a spirale) o lungo (come volete).
Decorare il corpo con pinoli. Io, di solito uso i canditi per le orecchie, i chicchi di caffè per gli occhi e una mandorla per la lingua ma ognuno di voi può usare prodotti diversi.
Disporlo su una teglia unta di olio e infornare a 180° per 30 - 40 minuti.

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SPECIALE PASQUA: Ciaramicola Umbra


Ingredienti per 6 persone

* 450 g di farina
* 250 g di zucchero
* 100 g di burro
* la buccia di un limone finemente grattugiata
* 1 bustina di lievito
* 2 uova intere
* 3 albumi
* confettini colorati mignon
* 1/2 bicchiere di Alchermes
* 2 cucchiai di zucchero a velo

Procedimento
Impastate la farina con le 2 uova, lo zucchero, il burro, la buccia di limone grattugiata, il lievito e l'Alchermes.
Lasciate da parte un pezzetto di pasta e mettete il resto in uno stampo di ciambella ben imburrato. Dividete in due la pasta rimasta, fatene due strisce e mettetele incrociate sopra la ciambella.
Infornate a 180° per mezz'ora circa. Nel frattempo montate a neve ben ferma le chiare d'uovo con due cucchiai di zucchero a velo; spalmatele omogenamente sul dolce appena sfornato e cospargeteci sopra una bella manciata di confettini colorati piccolissimi. Rimettete la vostra ciaramicola a forno spento per qualche attimo per fare asciugare ed indurire le chiare montate.

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sabato 4 aprile 2009

SPECIALE PASQUA: Pizza di Pasqua al Formaggio


Ingredienti:
5 uova
300 gr di farina 0
200 g di manitoba
100ml di acqua
25-30 gr di lievito di birra (io ne metto 20 gr. e faccio lievitare circa 10' in più)
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale (assaggiare)
1 cucchiaino di pepe
5 cucchiai di olio evo (umbro)
50 gr di strutto (No sostituti)
250 gr di formaggio grattugiato misto (SOLAMENTE Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano in proporzione variabile secondo i propri gusti. Metà e metà forse è il giusto mezzo. Se piace più saporita aumentare la quantità di pecorino. Per questo il sale va dosato in base al tipo di formaggi).

Preparazione:
Sciogliere il lievito con lo zucchero nell'acqua tiepida e lasciare fermentare nel bicchiere, meglio se di plastica, per 5-6 min.
Mettere la farina in una ciotola capiente e fare un buco, un pozzetto.
Colare dentro il pozzetto il lievito fermentato del bicchiere e con un cucchiaino prendere un pochino di farina e amalgamare per ottenere una pasta molliccia (tipo ciambellone).
Coprire con altra farina senza impastare, in modo da isolare dall'aria il panetto, e lasciare fermentare 40-50 min. (io ho messo meno lievito e fatto fermentare poco più di un'ora).

Nel frattempo sbattere le uova, unire il sale, il pepe, i formaggi grattugiati ed infine l'olio: lasciar amalgamare i sapori...
Quando il pastello sarà tutto screpolato unire mano a mano l'impasto di uova e formaggio ed impastare con la farina...
Impastare bene e alla fine unire lo strutto morbido. Impastare bene e a lungo. L'impasto è morbido non superare i 600g di farina.
Lasciar riposare l'impasto a temperatura ambiente per 45 min. coperto, (io impasto nella mdp e lo lascio lievitare un'ora) quindi metterlo nella teglia alta, stretta e svasata, ben unta, e far lievitare in luogo caldo fino al bordo della teglia.

Cuocere a 200°C con vapore nei primi 20 min. Introdurre la teglia nel forno appena acceso in questo modo la torta non fa subito la crosta e sviluppa di più. Cottura un'ora circa.
Dopo 45 min. controllare con lo stecco. Deve essere comunque ben asciutta.

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giovedì 26 marzo 2009

Zuppa di Ceci


Ingredienti e dosi per 4 persone

* 350 g di ceci secchi
* 1 spicchio di aglio
* 1 carota
* 1 gambo di sedano
* 4 foglie di salvia
* 1 rametto di rosmarino
* 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
* 4 cucchiai di olio d'oliva extra-vergine
* Sale
* Pepe
* Bicarbonato

Preparazione

Mettete i ceci in una terrina, copriteli di acqua e lasciateli ammorbidire per 2 giorni, poi scolateli e cuoceteli in 1 litro e mezzo di acqua con poco sale e un pizzico di bicarbonato per 2 ore e mezza.
Quando saranno cotti soffriggete l'aglio nell'olio insieme alla salvia e al rosmarino; appena l'aglio sarà imbiondito eliminatelo e aggiungete la carota ed il sedano tritati; fate rosolare per qualche istante.
Nel frattempo passate al setaccio la metà dei ceci facendo ricadere il passato nella pentola.
Unite i ceci interi e fateli insaporire nel soffritto; salate leggermente e pepate.
Aggiungete dell'acqua calda in cui avrete stemperato il concentrato di pomodoro e fate cuocere per circa 30 minuti.
Aggiustate di sale e di pepe: la zuppa dovrà risultare molto densa.

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martedì 17 marzo 2009

Farinata (di ceci)


350 gr farina di ceci
Rosmarino
Olio extra vergine d'oliva
Sale

Preparazione
In una terrina mescolate la farina di ceci assieme a un litro d'acqua e lasciate riposare per una notte. Il giorno seguente togliete la schiuma che si sarà formata sulla superficie e amalgamate al composto mezzo bicchiere di olio e il sale. Versate il tutto in una teglia unta di olio e infornate a calore moderato finché non sarà ben cotta. Profumate la farinata con rosmarino e servitela bollente.

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Bruschette con crema di ceci


4 fette di pane da fare a bruschetta
300 gr di ceci
2 cucchiai di farina di sesamo
3 cucchiai di olio di semi
2 spicchi di aglio
1 limone
olio d'oliva
1 presa di sale

Preparazione
Lessate i ceci e metteteli nel frullatore con la farina, il succo di limone, l'olio di semi, gli spicchi di aglio schiacciati e una presa di sale. Lasciate frullare finché non otterrete un composto omogeneo.
Fate delle bruschette con il pane, irrorate le fette con l'olio d'oliva e spalmate la crema di ceci.

Strutture alberghiere a Spello, Umbria

Ceci di Spello


I ceci sono i semi di una pianta, cicer arietinum, il cui seme trova impiego solo allo stato secco. I semi sono sferici, più o meno grandi e lisci, in genere di colore paglierino.
È una delle piante più diffuse del maditerraneo, coltivato soprattutto nelle zone centrali dell'Italia, in Toscana, Umbria e Lazio, dove crescono alcune varietà particolari come i ceci neri e i cosiddetti "ceci del solco dritto".

I ceci sono legumi molto antichi, noti fin dai tempi degli antichi egizi, che però li consideravano cibi per poveri e infatti venivano dati solo agli schiavi.
Gli antichi romani apprezzavano molto i ceci, soprattutto fritti in olio di oliva, pratica rimasta anche ai giorni nostri, soprattutto in alcune zone del meridione.

I ceci sono tra i legumi più calorici, da cotti hanno ben il 6% di grassi e più di 100 calorie, contro l'1-2% di fagioli, lenticchie e piselli: contengono una discreta percentuale di acido linoleico e quindi possono essere considerati discrete fonti di grassi essenziali.

La varietà di ceci di Spello appartiene alla cultivar tipica della Valle Umbra Sud, caratterizzata da un seme piccolo e particolarmente gustoso. Il prodotto è coltivato in azienda seguendo rigorosi disciplinari che vietano l'utilizzo di fertilizzanti chimici e anticrittogamici.

I ceci richiedono una bagnatura preventiva di circa 24 ore. Una volta tolta l'acqua di bagnatura sono pronti per la lessatura. Si suggerisce la lessatura in pentola a pressione, per circa 30’.
Rispetto ai comuni ceci grandi di importazione, dopo la cottura rimangono al dente, senza il distacco della cuticola che li avvolge. A questo punto i Ceci sono pronti per l'utilizzo nella ricetta prescelta.

Clicca qui per maggiori informazioni sulle Infiorate di Spello

domenica 8 marzo 2009

Foligno


Foligno (Fulginia e Fulginium in latino, Fuligni in fulginate) è la terza città dell'Umbria, si trova al centro della Valle Umbra ed è attraversata dal fiume Topino. Il Comune di Foligno, è un comune prevalentemente montano in provincia di Perugia, e conta 57.032 abitanti.
La Città di Foligno è il centro commerciale ed industriale più ricco ed importante della Valle Umbra ed il principale centro di comunicazioni dell'intera regione.
Patrono della città è San Feliciano, compatrona la Madonna del Pianto. Foligno fa parte del circuito delle Città dell'Olio.
L'origine protostorica di Foligno risale all'epoca umbra preromana, fondata dagli "Umbri Fulginates". La Fulginia umbra, poi Fulginium romana, situata alla biforcazione (diverticulum) dell'antica via Flamina (che qui si divideva in due rami) e allo sbocco del fiume Topino (l'antico Supunna umbro o Timea romano) a fondovalle, ha lasciato alla città moderna l'impianto di
strade rettilinee che si incrociano perpendicolarmente. Le strade sono in rapporto con quattro ponti romani tuttora esistenti sull'antico corso del fiume Topino. La città fu prefettura e municipio iscritto alla tribù Cornelia ed ebbe notevole importanza durante l'epoca imperiale.
Fu importante comune ghibellino nel medioevo e, nel rinascimento, sotto la signoria dei Trinci, estese i suoi confini fino all'Abruzzo. Sempre unico baluardo ghibellino in Umbria (escluso il periodo dei Trinci), si scontrò in numerose e cruente guerre vinte contro la vicina e guelfa Perugia.
Durante la seconda guerra mondiale fu sede di un importante aeroporto, di caserme, di scuole militari e di industrie belliche (in particolare aeronautiche). Subì numerosissimi bombardamenti angloamericani che la distrussero all'80%, per questo fu insignita di medaglia d'argento.
Nella storia della città si sono susseguiti numerosi terremoti catastrofici, il più recente risale al 26 settembre 1997 che causò gravissimi danni alla città e alle frazioni montane, alcune delle quali quasi totalmente distrutte.


Il "Centro del Mondo"
Foligno viene definita , per antica tradizione, (con una definizione amplificata da Eugenio Scalfari quando era direttore de La Repubblica, seppur male interpretava il senso storico della tradizione) il "centro del mondo" o, in fulginate, "lu centrtu de lu munnu". Foligno si trova infatti, secondo la tradizione, al centro della penisola italiana, a sua volta al centro dell'Europa e del Mediterraneo, che anticamente era considerato il centro del mondo. In particolare tale punto si
identificava, nei decenni passati, con il birillo centrale del biliardo centrale dello storico "Caffé Sassovivo" in Corso Cavour ed è oggi segnalato solamente da un cristallo incastonato nel pavimento di una banca che si trova al posto dello scomparso caffè. Scalfari usò l'allocuzione in numerosi suoi articoli per diversi anni e divenne quasi un tormentone nel linguaggio politico di quegli anni.
Il consiglio comunale di Foligno, con propria delibera del 29 maggio 2008, ha stabilito che debba essere considerato "Centro del Mondo", il "Trivio", che è il punto più centrale del centro storico della città, all'incrocio tra gli antichi cardo e decumano dell'impianto urbanistico romano della città, oggi corso Cavour e via Mazzini.


La statua lignea della Madonna del Pianto
A Foligno si venera una statua lignea del XVII secolo che rappresenta la Madonna del Pianto; di questa statua si hanno notizie a partire dal 1647. È conservata presso l'attuale Santuario, nella chiesa di Sant'Agostino, dopo che l'originale Santuario della Madonna del Pianto è andato distrutto durante i disastrosi bombardamenti alleati del 1944 sulla città.
Fin dal '600 è grande la devozione dei cittadini per la immagine della Madonna, e ancora oggi si celebra la festività nella domenica precedente alla festa di sant'Antonio abate nel mese di gennaio.
La sera del 14 gennaio 1703 durante le celebrazioni della Festa della Madonna del Pianto, la città fu colpita da un terremoto violentissimo che interessò tutto il centro Italia; i folignati, scampati al violento sisma, spontaneamente portarono la statua in processione per la prima volta il 28 gennaio di quell'anno, in segno di ringraziamento e devozione.
La crescente devozione portò nel 1713 alla decisione da parte del Capitolo di incoronare la sacra immagine con una corona d'oro. Da quel momento in poi tutte le volte che quache grave sciagura minacciasse la città, la statua veniva esposta al culto, o trasferita in Cattedrale.
Si ricorda tra i fedeli devoti più illustri anche l'arcivescovo di Spoleto Giovanni Maria Mastai Ferretti, divenuto poi papa Pio IX, che volle far decorare la nicchia del precedente santuario dove la Madonna era conservata.
La statua è nascosta durante tutto l'anno da un dipinto su tela, opera dell'artista folignate Matilde Galligari Mattoli riconducibile al periodo fine anni '50 / inizio '60 del XX secolo, riproducente l'immagine della Madonna stessa. Questo quadro copre la nicchia sovrastante l'altare maggiore del santuario dove è collocata la statua. Il giorno della festa della
Madonna del Pianto viene calato in basso durante la prima messa mattutina per permettere la visione della sacra statua
, per poi essere fatto risalire al suo posto alla fine dell'ultima messa pomeridiana celebrata dal Vescovo, a ricoprire la venerata immagine fino all'anno successivo.

Cuccugnai
Gli abitanti di Foligno vengono definiti, da secoli, cuccugnai. La parola cuccugnao in fulginate significa civetta ed esistono tre differenti leggende sull'origine dell'accostamento dei fulginati alla civetta. Secondo la prima deriverebbe dal fatto che i ducati d'oro coniati dalla zecca di Foligno venissero chiamati "occhi di civetta". Secondo un'altra tradizione, l'accostamento deriverebbe dal fatto che fino al XV secolo durante la festa di Pentecoste, venisse fatta scendere una colomba di cartapesta (simbolo dello Spirito Santo) dal campanile della cattedrale, ma pare che, per le sue fattezze, somigliasse più ad una civetta che ad una colomba e per questo il nome del rapace sarebbe stato accostato a quello dei folignati dagli abitanti delle città vicine. La terza leggenda dice che i folignati sarebbero stati esperti nella caccia con la civetta ed un vecchio proverbio dice: "guai a quell'uccello, che passa tra Foligno e Spello".

"Barbanera"
Dal 1762 si pubblica annualmente a Foligno il lunario-almanacco "Barbanera", annoverato tra i più famosi lunari, tanto da divenire sinonimo di lunario-almanacco.


Tra gli eventi e le manifestazioni di rilievo nazionale che annualmente si svolgono a Foligno sono da ricordare:


Giostra della Quintana
Segni Barocchi Festival
Humorfest
Convegno Etica ed Economia
Festa a Palazzo
Canti e Discanti
Young Jazz in Town
I Primi d'Italia
Giornate dantesche
Celebrazioni della Beata Angela da Foligno
Festa degli aquiloni
Festival Internazionale di Claviorgano
Mielinumbria

Clicca qui per maggiori informazioni sulla Giostra della Quintana di Foligno


venerdì 6 marzo 2009

Tagliatelle al Tartufo Bianco


Ingredienti per 4 persone:

400 gr di tagliatelle

1 tartufo bianco

50 gr burro

1 spicchio di aglio

1 rametto di rosmarino

besciamella

1 tuorlo d'uovo

formaggio parmigiano grattugiato

sale

pepe


Preparazione:

In una padella rosolate nel burro l'aglio ed un rametto di rosmarino, poi toglieteli.

Lessate e scolate le tagliatelle quindi insaporitele nella padella.

Legate la besciamella con il tuorlo sbattuto con sale e pepe. Unitela alle tagliatelle, aggiungete il tartufo a lamelle, spolverizzate con formaggio grattugiato.

Mescolate delicatamente. Passate tutto in una teglia imburrata, cospargete con fiocchetti di burro e passate in forno per una decina di minuti.


Clicca qui per maggiori informazioni sul Rafting in Umbria

Pappardelle al sugo di lepre


Ingredienti per 6 persone (per la pasta):

600 gr di farina

6 uova


Ingredienti (per il sugo):

600 gr di polpa di lepre

50 gr di burro

50 gr pancetta

2 cucchiai olio

1 bicchiere di vino

1/2 litro di brodo di carne ristretto

1 costola di sedano

mezza cipolla

parmigiano grattugiato

farina

timo

sale

pepe


Preparazione (della pasta):

Mettere sulla spianatoia la farina a fontana, rompere le uova nella fontana di farina ed impastare energicamente fino ad ottenere un composto liscio e sodo. Tirare la pasta in una sfoglia sottile e tagliare delle fettuccine larghe circa un centimetro.


Preparazione (del sugo):

Preparare un soffritto con burro, olio, un trito di cipolla, sedano e pancetta.

Lavare bene e asciugare la carne di lepre quindi tagliarla a dadini e aggiungerla al soffritto. Aggiustare di sale e pepe e aggiungere una spruzzata di timo. Quando la lepre sarà ben colorita spruzzarla con una cucchiaiata di farina quindi innaffiare con il vino e lasciarlo evaporare.

Aggiungere il brodo bollente, coprire con un coperchio e far cuocere a fuoco lento per circa 2 ore.

Nel frattempo lessare le pappardelle in abbondante acqua salata scolarle bene al dente e condirle con il sugo di lepre e una spruzzata di pecorino stagionato.

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Umbricelli con pancetta cacio e pepe


Ingredienti per 4 persone:
400 gr di umbricelli
pepe nero in quantità
200 gr di pecorino
pancetta fresca a piacere
olio a piacere
sale

Preparazione:
Mettere il pecorino in un piatto da portata e mescolare con l'acqua di cottura della pasta fino ad ottenere un composto cremoso. Buttare gli Umbricelli nell'acqua salata e far cuocere massimo 5 minuti. Nel frattempo in una padella mettere a scaldare abbondante olio e pepe e far rosolare la pancetta. A cottura degli Umbricelli ultimata farli saltare velocemente nel composto in padella con la pancetta ed il pepe e poi versare il tutto sul piatto con il pecorino e mescolare velocemente.
Se risulta troppo secco aggiungere altra acqua di cottura.
A piacere aggiungere altro pecorino su ogni singolo piatto se gli ospiti lo desiderano.

Clicca qui per informazioni sul Relais du Silence di Foligno


mercoledì 4 marzo 2009

Spaghetti aglio, olio e peperoncino


Ricetta per 4 persone:

500 gr. spaghetti
olio
1 spicchio d'aglio
peperoncino essiccato e sbriciolato

Preparazione:

Scaldare l'olio abbondante su una padella, aggiungere lo spicchio d'aglio e il peperoncino e far soffriggere brevemente.
A parte cuocere gli spaghetti per 10 minuti e poi una volta scolati (non troppo) della loro acqua di cottura versarli nel composto di aglio, olio e peperoncino e lasciare insaporire a fiamma bassa.
Se risulta troppo asciutto aggiungere ancora olio (mi raccomando olio extra vergine di oliva rigorosamente umbro!!).

martedì 3 marzo 2009

Gnocchi al Sagrantino


Ingredienti per 4 persone:
1 kg di patate farinose
300 gr. di farina
1 uovo intero
sale
1 bicchiere di Sagrantino passito

Per il condimento:
1 bicchiere di Sagrantino passito
burro
caciotta

Lavate le patate e fatele lessare, sbucciatele e passatele allo schiacciapatate, mescolate la farina, l'uovo, 1 bicchiere di sagrantino passito, il sale ed impastate velocemente.
Staccatene dei pezzetti e con le mani infarinate formate dei bastoncini che ritaglierete a pezzetti lunghi un paio di centimetri che allineerete su un panno infarinato.
Fate cuocere gli gnocchi per alcuni minuti in acqua bollente e salata, estraeteli con la schiumarola man, mano che vengono a galla. Saltateli in una padella dove avrete già fuso il burro senza farlo rosolare, aggiungete poi un ulteriore bicchiere di sagrantino.
Prima di servire cospargere con un formaggio grattugiato fresco tipo caciotta.

Strangozzi con asparagi


Ingredienti per 4-5 persone:

500 gr. di strangozzi classici umbri

2 mazzetti di asparagi selvatici

250 gr. di pomodori pelati

peperoncino

olio

aglio

sale


Preparazione:

Lavare gli asparagi e tagliare la parte tenera a pezzettini.

In un tegame di terracotta far soffriggere l'olio con gli spicchi d'aglio eliminandoli quando inizieranno a prendere colore. Aggiungere le punte degli asparagi e cuocere a fiamma bassa per 5 minuti, quindi unire i pomodori tritati e far cuocere altri 15 minuti.

A fine cottura aggiungere peperoncino a piacere e sale.

Lessare al dente gli strangozzi e saltarli per un minuto nel tegame.


NOTA: Il primo piatto può essere servito anche senza pomodoro in questo caso aumentare la quantità di asparagi e di olio.

I Primi d'Italia



Sarà dal 24 al 27 settembre 2009 il nuovo appuntamento con I Primi d'Italia, il Festival Nazionale dei Primi Piatti giunto all'XI edizione. Ancora una volta, dopo il successo degli ultimi anni, Foligno tornerà ad essere il centro del mondo, il punto di riferimento in fatto di gnocchi, pasta, polenta, riso, zuppe, prodotti gluten free provenienti da tutta Italia. E come nelle passate edizioni sul podio del gusto, per una quattro giorni culinaria senza rivali, ci saranno degustazioni, lezioni di cucina, dimostrazioni di grandi chef, momenti di cultura e di spettacolo per celebrare agnolotti, bucatini, capelli d'angelo, spaghetti, eliche, farfalle, penne e orecchiette, ma anche i prodotti agroalimentari indispensabili per la creazione di un primo d'eccellenza. E come di consueto torneranno eventi ed incontri pensati per pubblici diversi che vanno dai semplici curiosi, ai bambini, agli incontri didattici per appassionati: I Primi Incontri con lo Chef, le Accademie del Gusto e i Master in Primi Piatti. Nella passata edizione della rassegna, visitata da oltre 200.000 persone, le tante cucine del Festival hanno lavorato a pieno ritmo per cuocere, tra l'altro, 13 mila chili di pasta, 3 mila chili di riso, 2 mila chili di gnocchi. Sono stati 1.000 i bambini che hanno preso parte ai laboratori ludico-educativi de I Primi d'Italia Junior e altrettanti i partecipanti alle Scuole di cucina, 85 gli chef che hanno guidato i lavori delle cucine, tra cui alcuni tra i nomi più illustri del panorama italiano - Paolo Teverini, Ciccio Sultano, Marco Bistarelli, Mauro Uliassi, Fabio Campoli, Beppe Sardi - 630 le nuove ricette proposte dal Festival, 46 i pastifici della migliore tradizione artigiana, 185 le aziende che a vario titolo hanno collaborato alla sua riuscita.


Clicca qui per entrare nel sito ufficiale della manifestazione "Primi d'Italia" di Foligno


Pasta




La pasta o pasta alimentare è un alimento a base di semola o farina di diversa origine diviso in piccole forme regolari destinate ad una cottura con calore umido e prodotte attraverso le seguenti operazioni tecniche:
miscelazione e lavorazione della farina e di altri ingredienti con una sostanza più o meno liquida, come acqua o uovo, che consenta di ottenere un impasto; frammentazione e formatura di quest'ultimo; eventuale essiccazione.
Questi stessi passaggi sono alla base delle preparazioni più disparate: molto asciutte come le paste italiane e il cuscus arabo oppure molli come gli spätzle alsaziani e altre paste cinesi quasi liquide che rimangono in forma solo una volta sbollentate.
Il termine pasta, come sineddoche di pastasciutta, può anche indicare un piatto dove la pasta alimentare sia l'ingrediente principale, accompagnato da una salsa, da un sugo o da altro condimento.

Origine
La leggenda

Che sia stato Marco Polo al ritorno dalla Cina nel 1295 ad aver introdotto in Occidente la pasta è solo una leggenda. Tale leggenda è nata negli Stati Uniti d'America sul Macaroni Journal (pubblicato da una associazione di industriali con lo scopo di rendere la pasta familiare ai consumatori americani e favorita dai circoli governativi impegnati a sostenere la coltivazione del grano duro). A sostegno della tesi c'era che, tra le meraviglie del mondo descritte nel Milione, parlando del reame di Fansur, Marco Polo scrive che Qui à una grande maraviglia, che ci àn farina d'àlbori, che sono àlbori grossi e ànno la buccia sottile, e sono tutti pieni dentro di farina; e di quella farin[a] si fa molti mangiar di pasta e buoni, ed io piú volte ne mangiai a cui, nelle note alla prima versione italiana, Giovan Battista Ramusio aggiunge che la farina purgata et mondata, che rimane, s'adopra, et si fanno di quella lasagne, et diverse vivande di pasta, delle quali ne ha mangiato più volte il detto Marco Polo, et ne portò seco alcune a Venezia, qual è come il pane d'orzo, et di quel sapore.... Pertanto gli americani, come dice Giuseppe Prezzolini, «non hanno esitato a prender il testo del Ramusio, han dato una spintarella... e l'han fatto diventare la prova» dell'importazione dalla Cina degli spaghetti.

La storia
Preparazione della pasta, Tacuinum sanitatis Casanatense (XIV secolo)
Il vocabolo pasta viene dal tardo latino păsta(m), dal greco πάστα con significato di 'farina con salsa' che deriva dal verbo pássein cioè 'impastare'. Si attesta a partire dal 1310 anche se a cerca re le origini della pasta, chiamata con altri nomi, si può tornare indietro fin quasi all'età neolitica (circa 8000 a.C.) quando l'uomo cominciò la coltivazione dei cereali che ben presto imparò a macinare, impastare con acqua e cuocere o seccare al sole per poterli conservare a lungo. La pasta è infatti un cibo universale di cui si trovano tracce storiche in tutto il continente euroasiatico. Acquisisce una posizione particolarmente importante in Italia e in Cina dove si sviluppano due prestigiosi filoni di tradizione gastronomica che si completano a vicenda ma di cui rimane difficile stabilire i rapporti proprio per la complessità dei percorsi intermedi.

« Chi mai fosse tra i ghiottoni
L'inventor dei maccheroni
Vi son dispute infinite
Né decisa è ancor la lite »
( G. Columbro, Le muse familiari, in «Molini d'Italia», n. 4, 1984)

La testimonianza più antica, databile intorno ai 4000 anni fa, è data da un piatto di spaghetti di miglio rinvenuti nel nord-ovest della Cina presso Lajia sotto tre metri di sedimenti. L'invenzione cinese viene tuttavia considerata indipendente da quella occidentale perché all'epoca i cinesi non conoscevano il frumento caratteristico delle produzioni europee e arabe. In verità possiamo trovare tracce di paste alimentari già tra gli Etruschi, Arabi, Greci e Romani. Chiara la testimonianza per gli Etruschi fatta a Cerveteri dalla tomba della Grotta Bella, risalente al IV secolo a.C., dove alcuni rilievi sono a raffigurare degli strumenti ancora oggi in uso per la produzione casalinga della pasta come spianatoia, mattarello e rotella per tagliare. Per il mondo greco e quello latino numerose sono le citazioni fra gli autori classici, fra cui Aristofane e Orazio, che usano i termini làganon (greco) e laganum (latino) per indicare un impasto di acqua e farina, tirato e tagliato a striscie. Queste lagane, ancora oggi in uso nel sud d'Italia (da cui anche laina), considerate inizialmente cibo dei poveri, acquisiscono tanta dignità da entrare nel quarto libro del De re coquinaria del leggendario ghiottone Apicio. Egli ne descrive minuziosamente i condimenti tralasciando le istruzioni per la loro preparazione, facendo supporre che fosse ampiamente conosciuta.
Per gli Arabi, Ziryab, musicista, ma anche appassionato gastronomo del IX secolo d.C., descrive impasti di acqua e farina assimilabili alle paste. Ne Il diletto per chi desidera girare il mondo o Libro di Ruggero pubblicato nel 1154, Al-Idrisi, geografo di Ruggero II di Sicilia, descrive Trabia, un paese a 30 km da Palermo, come una zona con molti mulini, dove si fabbricava una pasta a forma di fili chiamata itrya (dall'arabo itryah che significa "focaccia tagliata a strisce"), che veniva spedita con navi in abbondanti quantità per tutta l'area del Mediterraneo sia musulmano sia cristiano dando origine ad un commercio molto attivo. Questa è la prima testimonianza scritta sulla pasta che poi entrerà nella storia.

Pasta secca
Due tipi di pasta secca: spaghetti e fusilli, chiamati anche eliche o celentani Le paste alimentari prodotte industrialmente e destinate al commercio, secondo la legge italiana, possono essere solo di acqua e sfarinati di grano duro nei tipi e con le caratteristiche riportate nella tabella sottostante, dove il grado di acidità è espresso dal numero di centimetri cubici di "soluzione alcalina normale" occorrente per neutralizzare 100 grammi di sostanza secca.

Pasta di semola di grano duro

Pasta di semolato di grano duro

Pasta di semola integrale di grano duro

Tutte le paste contenenti ingredienti diversi sono considerate paste speciali e devono essere messe in commercio con la dicitura "pasta di semola di grano duro" completata dalla menzione dell'ingrediente utilizzato e, nel caso di più ingredienti, di quello o di quelli caratterizzanti.

Diversi tipi di pasta secca all'uovo
Qualora nella preparazione dell'impasto siano utilizzate uova, la pasta speciale deve rispondere ad ulteriori requisiti. La pasta all'uovo deve essere prodotta esclusivamente con semola e uova intere di gallina, prive di guscio, per un peso complessivo non inferiore a duecento grammi di uovo (corrispondente a 4 uova) per ogni chilogrammo di semola. Le uova possono essere sostituite da una corrispondente quantità di ovoprodotto liquido fabbricato esclusivamente con uova intere di gallina, rispondente ai requisiti prescritti dal decreto legislativo 4 febbraio 1993, n.65. Questa pasta deve essere posta in vendita con la sola denominazione pasta all'uovo e deve avere le seguenti caratteristiche:
umidità massima 12,50 %, contenuto in ceneri non superiore a 1,10 su cento parti di sostanza secca, proteine (azoto x 5,70) in quantità non inferiore a 12,50 su cento parti di sostanza secca, acidità massima pari a 5 gradi, estratto etereo e contenuto degli steroli non inferiori, rispettivamente, a 2,80 grammi e 0,145 grammi, riferiti a cento parti di sostanza secca. Il limite massimo delle ceneri per la pasta all'uovo con più di 4 uova è elevato mediamente, su cento parti di sostanza secca, di 0,05 per ogni uovo o quantità corrispondente di ovoprodotto in più rispetto al minimo prescritto.
Nella produzione delle paste, delle paste speciali e della pasta all'uovo è ammesso il reimpiego, nell'ambito dello stesso stabilimento di produzione, di prodotto o parti di esso provenienti dal processo produttivo o di confezionamento; è inoltre tollerata la presenza di farine di grano tenero in misura non superiore al 3 per cento.
La pasta prodotta in altri Paesi (soggetti ad altri regolamenti), in tutto o in parte con sfarinati di grano tenero e posta in vendita in Italia, deve riportare una delle denominazioni di vendita seguenti:
pasta di farina di grano tenero, se ottenuta totalmente da sfarinati di grano tenero
pasta di semola di grano duro e di farina di grano tenero, se ottenuta dalla miscelazione dei due prodotti con prevalenza della semola
pasta di farina di grano tenero e di semola di grano duro, se ottenuta dalla miscelazione dei due prodotti con prevalenza della farina di grano tenero.

Pasta fresca
Produzione casalinga di pasta fresca ripiena (cappelletti)
La legge italiana consente la preparazione di paste fresche secondo le prescrizioni stabilite per le secche, eccetto che per l'umidità e l'acidità, che non deve superare il limite di 7 gradi. Le paste alimentari fresche, poste in vendita allo stato sfuso, devono essere conservate, dalla produzione alla vendita, a temperatura non superiore a +4°C, con tolleranza di 3°C durante il trasporto e di 2°C negli altri casi; durante il trasporto dal luogo di produzione al punto di vendita devono essere contenute in imballaggi, non destinati al consumatore finale, che assicurino un'adeguata protezione dagli agenti esterni e che rechino la dicitura "paste fresche da vendersi sfuse". Il consumo del prodotto deve avvenire entro e non oltre cinque giorni dalla data di produzione.
Le paste alimentari fresche, poste in vendita in imballaggi preconfezionati, devono possedere i seguenti requisiti:

1.avere un tenore di umidità non inferiore al 24 per cento;

2.avere un'attività dell'acqua libera (Aw) non inferiore a 0,92 né superiore a 0,97;

3.essere state sottoposte al trattamento termico equivalente almeno alla pastorizzazione;

4.essere conservate, dalla produzione alla vendita, a temperatura non superiore a +4°C, con una tolleranza di 2°C.

Per facilitare i trasporti ed allungare la conservazione è consentita la preparazione di paste fresche stabilizzate, ossia paste alimentari che abbiano un tenore di umidità non inferiore al 20 per cento, un'attività dell'acqua libera (Aw) non superiore a 0,92 e che siano state sottoposte a trattamenti termici e a tecnologie di produzione che consentano il trasporto e la conservazione a temperatura ambiente.
Negli ultimi anni, inoltre, le industrie alimentari hanno proposto la pasta in vari formati cotti, conditi secondo ricette tradizionali e poi surgelati che, come tali, sottostanno anche alle norme sulla surgelazione. È proposta, sempre precotta ma non surgelata, anche in confezioni sigillate utilizzabili a breve scadenza.

Forme

Pasta lunga
Pasta in nidi o matasse
Le paste preparate industrialmente, artigianalmente o tradizionalmente in famiglia possono essere distinte, in base alla forma, nelle categorie seguenti:
paste lunghe a sezione tonda come vermicelli e spaghetti
a sezione forata come bucatini e ziti
a sezione rettangolare o a lente come trenette e linguine
a spessore largo come lasagne e reginette
paste in nidi o matasse a spessore largo come pappardelle
a spessore ridotto come capellini, tagliolini e fettuccine

Paste corte
lunghe come rigatoni, sedani, fusilli, penne e garganelli
medie come pipe, conchiglie, ditali e orecchiette
paste minute o pastine specifiche per minestre come quadrucci, stelline e ditalini
paste ripiene come tortellini, ravioli, agnolotti e cannelloni
paste fantasia di forme assai varie ed insolite

In base al tipo di superficie, le paste si dividono ancora in due categorie:
lisce, apprezzate per la leggerezza; rigate, apprezzate per la capacità di trattenere i sughi

Viene infine considerata la ruvidezza della superficie che aiuta la salsa ad attaccarsi e rende il contatto in bocca più gustoso. Essa cambia in base alla tecnica ed agli strumenti di produzione pertanto si apprezzano le più rugose e porose pasta fatta a mano (cioè con tavola e matterello) pasta trafilata al bronzo.

Valori nutritivi
Le paste alimentari hanno alto contenuto in glucidi sotto forma di amido (circa 80%) e un comunque notevole contenuto in protidi (circa 10%), pure se quest' ultimi hanno insufficiente contenuto in amminoacidi essenziali. Le carenze nutritive riguardano il contenuto di grassi e quello di vitamine; risulta fortemente squilibrato l' apporto di minerali per la prevalenza del potassio. La pasta rappresenta comunque un buon piatto unico perché queste carenze vengono sopperite dai condimenti con cui si è soliti accompagnarla. Le verdure per le vitamine; carni e legumi per completare l'apporto proteico; i formaggi per i lipidi; gli oli vegetali, fra cui primeggia l'olio d'oliva, per gli acidi grassi insaturi. Le kcal apportate da 100 gr. di pasta si aggirano intorno alle 350, equivalenti a 1487 kJ.

- Fonte Wikipedia -

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